marian

George Hoyningen-Huene, pioniere della fotografia di moda, è protagonista di una straordinaria mostra a Milano.

marian zucca

Personal
Photography
Travel
follow @marian_zucca

Let me grabe your attention, 

Marketing
Brand Styling
Writing
Personal
Business
more categories

Hi, I'm marian

Indice

  1. Introduzione: George Hoyningen-Huene, pioniere della fotografia di moda a Palazzo Reale, imperdibile per chi ama eleganza e stile senza tempo.

  2. Le muse di Hoyningen-Huene: forza, grazia e idealizzazione. Fotografia di matrimonio e moda: un connubio ispirato da George Hoyningen-Huene, pioniere della fotografia di moda

  3. Differenze di rappresentazione delle donne anni 20′ 30′ e le donne di oggi dai fotografi di moda.

  4. Editoriale iconico: “Divers” (1930)

  5. Come fu creata “Divers”- Hoyningen-Huene: fotografia di moda

  6.  Il concetto di tempo sospeso nelle  immagini di Hoyningen-Huene – Hoyningen-Huene: fotografia di moda

  7.  L’uso della luce scultorea come linguaggio interiore nella creazione di un archetipo –  Hoyningen-Huene: fotografia di moda

  8. L ’influenza della danza e della coreografia.

  9. La sua funzione di “ponte culturale” tra Europa e America.

  10. Contesto storico: la Parigi tra gli anni ’20 e ’30 un crocevia culturale

  11. Gli artisti e fotografi attivi intorno a Hoyningen-Huene

  12. Breve biografia di George Hoyningen-Huene

  13. Le radici russe nel suo stile

  14.  Anticipatore dei movimenti LGBTQ+

  15. Perché il lavoro di Hoyningen-Huene  ancora oggi ci parla: riflessioni da fotografa contemporanea

  16. Cosa possiamo imparare oggi dalle opere di Hoyningen-Huene: 10 lezioni senza tempo per ogni fotografo

 


1. Introduzione: George Hoyningen-Huene pioniere della fotografia di moda è protagonista di un evento imperdibile per gli appassionati di arte e moda: una mostra straordinaria per riscoprire il genio visivo che ha ridefinito l’estetica fotografica del XX secolo.

La mostra dedicata a George Hoyningen-Huene, maestro indiscusso della fotografia di moda degli anni ’30, presso Palazzo Reale. 

Visitare la mostra  è stato come entrare in un tempio sospeso tra sogno. Ogni fotografia sembrava respirare silenzio e armonia, un minimalismo con richiami ai classici greci, come se il tempo si fosse fermato nel preciso istante in cui lo sguardo dell’autore aveva deciso di comporre. In quell’alternanza di bianco e nero, ho trovato una bellezza senza tempo, fatta di eleganza minimale, rigore compositivo e poesia visiva. 

 

2. Le muse di Hoyningen-Huene: forza, grazia e idealizzazione. Fotografia di matrimonio e moda: un connubio ispirato a George Hoyningen-Huene

Proseguendo tra le sale della mostra, ciò che più mi ha colpito è  la perfezione nella rappresentazione delle sue muse, donne scolpite dalla luce, eteree ed eleganti, raccolte in una grazia composta, come statue congelate nel tempo. Le sue immagini non erano semplici fotografie di moda, ma vere e proprie rappresentazioni di ideali e fortemente di ispirazione per fotografie di moda ma anche matrimoni. Corpi trasformati in sculture, volti che sembrano emanare silenzio e presenza, espressione di equilibrio. Ogni dettaglio, un’ombra, una posa, un drappeggio ha  contribuito a scolpire la loro figura con  precisione quasi architettonica.

Img 5239 1

 

3.Differenze di rappresentazione delle donne anni 20′ 30′ e le donne di oggi dai fotografi di moda.

La rappresentazione delle donne nella fotografia di moda tra gli anni ’20–’30 e oggi ha subito un’evoluzione profonda, influenzata da cambiamenti culturali, sociali, politici e tecnologici. Ecco le principali differenze:

 

1. Ideale di femminilità e corpo

Anni ’20–’30:
Le donne venivano rappresentate in modo più sobrio e contenuto. Negli anni ’20 emerge la figura della flapper, una donna emancipata, con silhouette androgina, abiti dritti e corti, capelli a caschetto. La sensualità era più velata, giocata su mistero ed eleganza.
Negli anni ’30 torna una figura più femminile e sofisticata, con linee del corpo più valorizzate, ma sempre nei limiti della compostezza e glamour hollywoodiano.

Oggi:
La rappresentazione del corpo è molto più diversificata. Si alternano fisicità muscolari, curvy, androgine e non conformi al genere binario. C’è maggiore libertà nell’esprimere sensualità, ma anche consapevolezza critica verso gli stereotipi estetici. La fotografia di moda oggi gioca tra provocazione, realismo e arte.


2. Ruolo e narrazione

Anni ’20–’30:
La donna veniva spesso idealizzata come musa o figura decorativa. L’immagine femminile era legata alla grazia, all’eleganza, al sogno – raramente aveva un ruolo attivo o narrativo forte.

Oggi:
La donna è spesso protagonista della narrazione. Le fotografie raccontano storie di potere, vulnerabilità, libertà, sfida, identità. Le immagini possono essere politiche, emotive, ironiche. Si tende a dare voce e carattere, non solo bellezza.


3. Tecnica e stile fotografico

Anni ’20–’30:
Fotografia in bianco e nero, uso intenso del chiaroscuro, pose statiche, sguardo spesso distaccato. Fortemente influenzata dall’estetica del cinema muto e dell’art déco.

Oggi:
Estrema varietà: colori forti, editing digitale, fotografia spontanea e in movimento, influenze cinematografiche, documentaristiche, concettuali. Si sperimentano linguaggi ibridi tra arte, moda e attivismo.


4. Contesto sociale e impatto

Anni ’20–’30:
La moda era appannaggio dell’élite. Le immagini erano rivolte a un pubblico ristretto, con canoni omologati e fortemente eurocentrici.

Oggi:
La fotografia di moda parla a un pubblico globale e connesso. I canoni estetici si stanno decentrando: si vedono modelle di ogni etnia, età, orientamento e background. L’inclusività è diventata un valore (anche se non sempre sinceramente perseguito).


 In sintesi:

La rappresentazione delle donne è passata da simbolo silenzioso di eleganza e desiderio a soggetto attivo, consapevole e plurale. L’immagine femminile oggi è molto più libera, stratificata, espressiva e – spesso – politica.

 


4. Apertura con uno scatto iconico: la serie “Divers” (1930) di George Hoyningen-Huene: fotografia di moda

Tra le immagini più celebri della sua carriera, è impossibile non partire da “Divers”, forse la sua fotografia più iconica. Due modelli posano come statue classiche, avvolti in una luce netta e geometrica. Un’immagine che unisce moda, arte, omaggio all’antico e immaginazione teatrale.

Realizzata con pochi mezzi ma con straordinaria inventiva, “Divers” nasce tra pale da ventilatore e luci a gas. Hoyningen-Huene costruisce un trampolino “in miniatura” e sistema un dipinto di orizzonte sul bordo della balaustra. Su quel “board” finto, due figure – un giovane in costume da bagno A J Izod e una donna, oggi ritenuta Lee Miller – siedono di lato, schiena alla camera, fissi verso un mare inesistente. L’immagine, pubblicata nel 1930 all’interno della rubrica “Modern Mariners Put Out to Sea” di Vogue, evoca la Costa Azzurra, pur essendo stata realizzata a pochi metri dall’animata avenue des Champs-Élysées: un inganno scenografico che trasformò per sempre la fotografia di moda.

  1. Img 5212 1

5. La luce di “Divers”: come è stata creata – Hoyningen-Huene: fotografia di moda

Entrando nel cuore della sua poetica visiva, è fondamentale comprendere come fu costruita la luce di “Divers”. La magia di questa immagine, infatti, non risiede solo nello stile ma anche nella sua raffinata maestria tecnica.

Sospesi in un silenzio irreale, due corpi scolpiti dalla luce osservano l’orizzonte immobile. Non siamo su una scogliera greca, ma sul tetto dello studio di Vogue a Parigi. È il 1930. Hoyningen-Huene ha appena trasformato il cemento in Mediterraneo.

Ecco gli elementi chiave:

  • Luce naturale: scattata sul tetto dello studio Vogue, sfrutta la luce del tardo pomeriggio, radente e diffusa, ideale per scolpire i corpi.

  • Riflettori e pannelli bianchi: usati per modellare la luce anche all’aperto, controllare le ombre e “aprire” i tratti del viso.

  • Composizione classica: l’uso del “negative space” (zone d’ombra o vuote) esalta le pose come fossero rilievi su marmo.

Il risultato? Un’immagine fuori dal tempo. Altri concetti fondamentali sono esplicitate nelle sue immagini e cercherò di analizzarle elencandole di seguito:

6. Il concetto di tempo sospeso nelle sue immagini – Hoyningen-Huene: fotografia di moda

Molti parlano della sua eleganza e composizione, ma pochi si soffermano su come Huene gestiva il tempo nell’immagine. Le sue modelle non sembrano mai colte in un’azione. Sono in posa, ma non statiche: è come se fossero in un attimo di respiro trattenuto, in uno spazio-tempo irreale, teatrale. Questa sospensione non è immobilità, ma attesa, contemplazione. Il concetto di tempo sospeso come espressione di potere femminile interiore, non passività.

7. L’uso della luce scultorea come linguaggio interiore nella creazione di un archetipo

L’illuminazione da lui usata spesso trasforma la donna in architettura, o in ideale platonico. Il corpo perde tratti personali e diventa oggetto estetico, quasi “monumentale”. Identità soggettiva (cioè chi è quella donna) viene messa in secondo piano: conta la forma più della persona. Platone parlava di idee perfette, astratte, immutabili. Il corpo, in questo caso, non è più un individuo, ma una rappresentazione dell’idea di “donna” in modo universale, idealizzato, spesso irraggiungibile e distaccato dalla realtà fisica. Questo può implicare un distacco tra il corpo reale (con imperfezioni, storia, individualità) e il corpo rappresentato (perfetto, ideale, simbolico). L’identità si sublima o si perde nell’idea: la donna smette di essere “sé stessa” per diventare “un archetipo”.

8. L ’influenza della danza e della coreografia

Un legame con la bellezza del  corpo in movimento  dando  alla sua fotografia una intensa teatralità,  molto sofisticata.

 

Galleria del lavoro di George Hoyningen- Huene

 

9. La sua funzione di “ponte culturale” tra Europa e America.

 George Hoyningen-Huene ha “europeizzato” la fotografia americana degli anni ’30.

Nato in Russia, vissuto in Francia, attivo poi negli USA: Huene è stato un mediatore tra classicismo europeo e modernismo americano. È spesso trattato solo come “europeo raffinato”, ma in realtà ha avuto un impatto sul gusto e sullo stile visivo americano, soprattutto nella Hollywood degli anni ’30.

  1. Attraverso un’estetica fatta di raffinata compostezza, classicismo formale e controllo simbolico dell’immagine, in netto contrasto con lo spirito pragmatico e commerciale tipico degli Stati Uniti dell’epoca. Ecco come e dove ha operato questa “europeizzazione”:

    1. Introduzione del Classicismo e dell’Armonia Greco-Romana

    • Huene portò con sé la lezione delle arti classiche europee, influenzato dalla statuaria greca, dal Rinascimento e dall’arte neoclassica. In America, dove dominava un gusto più narrativo e funzionale, portò un senso di proporzione, misura e rigore visivo.

    • Questo si nota nell’equilibrio geometrico delle sue composizioni, nei fondali semplici, e nei corpi che sembrano scolpiti più che fotografati.

    Esempio: i suoi nudi maschili e femminili appaiono come sculture viventi, non soggetti carnali. Questo approccio influenzerà successivamente anche fotografi come Horst P. Horst (suo assistente) e Irving Penn.


    2. Elevazione della moda a forma d’arte

    • Negli USA la fotografia di moda era ancora considerata principalmente strumentale: doveva mostrare l’abito e venderlo.

    • Huene, al contrario, trattava l’abito come un elemento di composizione visiva, non come protagonista commerciale, ma come segno artistico e culturale.

    • In questo senso, “europeizzò” la moda rendendola simbolo di stile e civiltà, non solo di consumo.


    3. Controllo totale dell’immagine e teatralità silenziosa

    • In America prevaleva un’estetica più dinamica, spesso urbana e spontanea. Huene portò un rigore quasi pittorico e una teatralità contenuta, dove tutto è scelto e nulla è lasciato al caso: gesto, luce, stoffa, posa, respiro.

    • Introduce quindi una fotografia con un linguaggio più vicino alla pittura e alla scenografia, piuttosto che alla cronaca visiva.


    4. Neutralizzazione dello sguardo erotico maschile

    • Negli USA degli anni ’30, il corpo femminile era spesso presentato secondo lo “sguardo maschile” dominante, anche nelle riviste di moda. Huene propone un’estetica casta, contenuta, contemplativa, più vicina alla cultura visiva europea (pensiamo alle donne di Ingres o alle divinità di Canova).

    • Le sue donne non si offrono, non seducono, ma esistono in un equilibrio estetico che trascende il desiderio. Anche questo è un gesto profondamente europeo e antiamericano per l’epoca.


    5. La lentezza e il silenzio come valore

    • Negli USA, dove il dinamismo e l’azione erano simboli di modernità, Huene inserì un senso di tempo sospeso, quasi liturgico, dove il soggetto sembra esistere più che agire.

    • È un’eredità europea (soprattutto francese) che sottolinea la qualità dell’attimo, non la velocità dell’immagine.

    Approfondimento sul rapporto tra fotografia e modernismo


    In sintesi:

    George Hoyningen-Huene europeizzò la fotografia americana imponendo un’estetica che parlava di forma prima che funzione, di stile prima che spettacolo, e di identità estetica prima che visibilità commerciale. Creò una scuola visiva, elegante e distaccata, che influenzò profondamente i fotografi che vennero dopo di lui.


10. Contesto storico: la Parigi tra gli anni ’20 e ’30 un crocevia culturale

Parigi, tra gli anni ’20 e ’30, era la capitale culturale d’Europa: un melting pot esplosivo di avanguardie artistiche, intellettuali e mondanità,un universo artistico in ebollizione.

Un periodo di ottimismo, lusso, jazz, emancipazione femminile. Si affermano i “Roaring Twenties”

La fotografia di moda si trasforma: da semplice documento dell’abito diventa arte visiva, con regia e messaggio. Il classicismo torna in auge come linguaggio moderno, in contrasto con l’espressionismo e il futurismo.

Nella moda si afferma la figura della modella “divina”: algida, scultorea, distante dalla donna decorativa della Belle Époque.

Mentre le strade risuonavano di jazz e conversazioni in mille lingue, nei salotti bohémien si discuteva di arte, fotografia, moda e cinema.

Per Hoyningen-Huene, questo era il contesto perfetto: un melting pot di idee e sperimentazioni in cui il confine tra arte commerciale e arte pura si faceva sempre più sottile. Non a caso, la sua estetica si nutre di questa osmosi:

nelle sue fotografie convivono il rigore della classicità e l’innovazione delle avanguardie, l’eleganza della moda parigina e l’influenza del cinema espressionista tedesco.

Img 5339 1

 

Img 5250 1

 

Alcuni link di approfondimento:

 

 Vogue Archives – Anni ‘30

🔗 https://archive.vogue.com/

archivio Vogue degli anni ’30

 


11. Gli artisti e fotografi attivi intorno a Hoyningen-Huene

Per meglio contestualizzare la sua opera, è utile uno sguardo agli artisti e fotografi con cui Hoyningen-Huene condivise il panorama culturale.

Pittori / Scultori / Designer

Jean Cocteau – artista simbolista, autore teatrale e regista, amico di Huene.

Tamara de Lempicka – pittrice Art Déco, tra glamour e modernismo.

Le Corbusier – razionalismo architettonico che dialoga con la composizione fotografica.

Man Ray che con il suo surrealismo visionario reinterpretava il corpo femminile come oggetto onirico, con sperimentazione e solarizzazioni.

Fotografi

Baron Adolph de Meyer – primo fotografo ufficiale di Vogue, tra i suoi mentori.

Cecil Beaton – raffinato, teatrale, passerà da Vogue UK a Hollywood.

Edward Steichen – pioniere della fotografia di moda artistica, passando dalla pittura alla fotografia di moda, elevandola a forma d’arte.

Horst P. Horst – assistente e compagno di Hoyningen-Huene, ne erediterà lo stile con maggior sensualità.

Lee Miller, che fu modella, fotografa e musa – e che collaborò a stretto contatto con Hoyningen-Huene.

In questo panorama, la sua voce di Hoyningen-Huene si distingue per eleganza e pulizia: mentre altri sperimentavano distorsioni o giochi ottici, lui puntava su una bellezza essenziale, armonica, quasi “platonica”.
Una fotografia che non gridava, ma sussurrava. E per questo, incantava.


12. Breve biografia di George Hoyningen-Huene

Img 5157 1

Ma chi era davvero George Hoyningen-Huene?

Nato a San Pietroburgo nel 1900 da una famiglia dell’aristocrazia russo-tedesca, fuggì in Europa dopo la Rivoluzione d’Ottobre. Dopo un passaggio a Londra, si stabilì a Parigi, dove lavorò come disegnatore di moda per Lucien Lelong e successivamente entrò nella redazione di Vogue France, diventando ben presto uno dei suoi fotografi principali. Nonostante il successo, non amava la mondanità: preferiva la luce del suo studio, la precisione del lavoro tecnico, il silenzio che precede ogni scatto.
In seguito, si trasferì negli Stati Uniti, collaborò con Harper’s Bazaar, divenne direttore della fotografia per la MGM a Hollywood e lavorò con personalità come Salvador Dalí, Greta Garbo e Katharine Hepburn.
Morì a Los Angeles nel 1968, lasciando dietro di sé un archivio straordinario, oggi rivalutato con crescente attenzione. 

Materiale per approfondire le opere di Hoyningen – Huene

The MET – Opere di Hoyningen-Huene nella collezione

🔗 https://www.metmuseum.org/art/collection/search#!?q=George%20Hoyningen-Huene

opere nella collezione del MET

Biografia ufficiale su ArtNet

🔗 https://www.artnet.com/artists/george-hoyningen-huene/


13. Le radici russe nel suo stile

Non si può parlare di Hoyningen-Huene senza accennare alle sue origini russe. Cresciuto in un ambiente aristocratico e colto, ebbe accesso fin da giovane alla grande pittura europea, al balletto classico, all’arte greca e romana.
Tutti elementi che si riflettono nella sua estetica: la compostezza delle figure, il gusto per la simmetria, la ricerca dell’equilibrio tra forza e delicatezza. Inoltre, la sua sensibilità visiva sembra essere influenzata dall’arte ortodossa, con le sue icone statiche, ieratiche, simboliche. In un certo senso, ogni sua fotografia è come una reliquia visiva, un’icona contemporanea che parla di spiritualità, silenzio e contemplazione.


14. Anticipatore dei movimenti LGBTQ+

Va anche sottolineato un altro aspetto rivoluzionario: la visione fluida e non conformista della sessualità nei suoi scatti. Huene era omosessuale in un’epoca in cui ciò non era accettato pubblicamente, e questo influenza il suo modo di rappresentare il corpo, soprattutto maschile, ma anche quello femminile, Hoyningen-Huene esplorò spesso il corpo maschile con uno sguardo diverso, lontano dallo sguardo dominante eteronormativo dell’epoca. Nel mostrare uomini nudi o seminudi, non li oggettificava, ma li celebrava.
Il suo sguardo non era predatorio, ma contemplativo. Affettuoso. La donna non è mai oggetto erotico per l’uomo, ma forma, stile, armonia. Le sue modelle non sembrano sedurre l’obiettivo: non cercano lo sguardo maschile, lo dominano con la loro compostezza.  In questo, fu un precursore: aprì uno spazio per una nuova mascolinità, sensibile e libera da stereotipi.

 

15. Perché il lavoro di Hoyningen-Huene  ancora oggi ci parla: riflessioni da fotografa contemporanea

Perchè il suo sguardo è attuale e potente? Le sue immagini ci parlano di essenzialità, di equilibrio, di eleganza e minimalismo ma soprattutto, ci parlano di donne che incarnano emancipazione e presenza. Hoyningen-Huene, dunque, non è solo un grande maestro del passato ma è una guida per chi cerca bellezza, armonia e profondità nel proprio lavoro fotografico. Analizzando ulteriormente il lavoro di fotografi contempornei ed il lavoro di Hoyningen-Huene sono palesemente presenti spiccate differenze che elencherò di seguito e che sottolineano l’evoluzione della scrittura fotografica non solo nella relazione con il cliente, nella narrazione, nei tagli, nei colori ma anche nel ruolo sociale e culturale.

 

Il fotografo di ieri e quello di oggi

1.Ieri:
Il fotografo lavorava con attrezzature analogiche, pellicole, camere oscure. Ogni scatto era prezioso, pensato, studiato. La tecnica era parte integrante del mestiere e richiedeva tempo, precisione e competenza manuale.

Oggi:
Lavoriamo in digitale, con possibilità infinite di scatto, correzione e post-produzione. Il fotografo oggi è spesso anche editor, colorist, e storyteller multimediale. L’accesso facile alla tecnologia ha abbassato la soglia tecnica d’ingresso, ma richiede più consapevolezza autoriale per distinguersi.


2. Intenzione e ritmo

Ieri:
Il fotografo era lento, contemplativo. Doveva prevedere il risultato prima ancora di scattare. C’era una ritualità nel processo: preparazione, scatto, sviluppo, stampa. Ogni immagine era frutto di attesa e dedizione.

Oggi:
Il fotografo vive nel tempo reale. La velocità è spesso richiesta: scatti immediati, editing in tempo reale, pubblicazione istantanea. Ma proprio per questo, oggi serve disciplina mentale per non farsi travolgere dal ritmo e restare lucidi nel proprio linguaggio visivo.


3. Ruolo sociale e culturale

Ieri:
Era un artigiano dell’immagine, spesso legato a élite culturali o riviste prestigiose. Le sue immagini erano destinate a circoli ristretti, a volte iconiche, ma difficilmente virali. Il fotografo aveva un’aura quasi “sacra”.

Oggi:
È anche imprenditore, curatore del proprio brand, social media strategist. Le sue foto vivono in un sistema visivo globale, connesso e saturo. Deve sapersi raccontare tanto quanto saper fotografare.


4. Relazione con il soggetto

Ieri:
Il fotografo era spesso autoritario, osservatore esterno. Il soggetto era un corpo da immortalare, non sempre ascoltato. Il rapporto era più formale, distaccato.

Oggi:
Il fotografo è più empatico, dialogante. Il soggetto è spesso co-creatore dell’immagine. In particolare nella moda e nel ritratto, si cerca autenticità, verità emotiva, identità. C’è un’attenzione maggiore all’ascolto e alla rappresentazione etica.


5. Orizzonte culturale e inclusività

Ieri:
L’estetica era dominata da uno sguardo maschile, occidentale, elitario. I canoni erano rigidi e omogenei.

Oggi:
La fotografia si apre a nuovi sguardi: femminili, queer, BIPOC, non conformi. Cambia chi fotografa, chi è fotografato e soprattutto come viene raccontato. È un momento di rivoluzione visiva.


 In sintesi:

Aspetto Fotografo di ieri Fotografo di oggi
Tecnica Lenta, artigianale, precisa Rapida, digitale, multiforme
Processo Riflessivo, sequenziale Istantaneo, fluido
Ruolo Artigiano o artista Creativo multitasking, brand di sé
Sguardo Distaccato, idealizzante Empatico, partecipativo
Canoni Omologati, classici Inclusivi, sfidanti, plurali

 

 

 

 

 

16. Cosa possiamo imparare oggi dalle opere di Hoyningen-Huene: 10 lezioni senza tempo per ogni fotografo

Dopo aver attraversato la mostra e aver osservato le sue immagini con lo sguardo attento di chi vive di fotografia, ho raccolto 10 insegnamenti senza tempo che ogni fotografo può trarre dal suo lavoro:

La luce è architettura.
Non illuminare, scolpisci.

Ogni posa è una scultura.
Cura la postura come se stessi modellando marmo.

Sottrai, non aggiungere.
Il superfluo disturba la forma.

Usa il vuoto come forma.
Il negativo è parte della composizione.

Non fotografare la moda.
Fotografa un’idea.

Ama la lentezza.
Aspetta il momento esatto in cui tutto si allinea.

Evita il rumore.
Ogni dettaglio visivo deve servire all’armonia.

Tratta il soggetto con rispetto.
Che sia un volto o un corpo, non usarlo: onoralo.

Cerca il non temporale, l’eterno.
Il presente è già passato. L’eternità, invece, resta. 

Fai parlare il silenzio.
Il vero incanto è nella pausa tra un click e l’altro.

 

 

 


 

Comments +

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

WEDDING

ONE DAY A
THOUSAND DETAILS:
THE WEDDING TAKES
CENTER STAGE

wEDDING DIARY, BRIDE AND GROOM, 
DREAMS AND PHOTOGRAPHS,
WEDDING ALBUM, WEDDING VIDEO
category here

my nightly
skincare regime

You can either type this featured post content manually or use a post look-up function in SHOWIT directly. It can also rotate between several posts.

CONNECT

elsewhere:

stay a awhile + read

BLOG

Check out my 

INSTA